La parodontite, nota anche come piorrea, è una malattia infiammatoria che colpisce e distrugge i tessuti di sostegno dei denti, come le gengive, i legamenti parodontali e l’osso.
Questa può presentarsi in qualsiasi momento tra la prima infanzia e l’età adulta più avanzata: ad esserne colpiti in modo lieve sono circa l’85% della popolazione, mentre i casi più gravi interessano meno del 5%.
Inizialmente la parodontite compare come una semplice gengivite: se non trattata, questa può peggiorare al punto da portare alla perdita dei denti. Data la sua gravità, è quindi fondamentale conoscere tutti i segnali che ti permetteranno di riconoscerla e trattarla non appena fa la sua prima timida comparsa.
La causa principale della parodontite è l’accumulo di placca batterica sui denti e sulle gengive. La placca batterica è una sostanza appiccicosa composta da batteri, residui di cibo e saliva.
Se una corretta igiene quotidiana può aiutare a prevenirla, una pulizia più profonda dal dentista almeno 1 o 2 volte all’anno è fondamentale per evitare conseguenze gravi.
Infatti, se ignorata e non rimossa per un lungo periodo, la placca batterica si indurisce e diventa tartaro, una sostanza molto più difficile da eliminare.
Fattori aggiuntivi che contribuiscono alla comparsa della parodontite sono poi:
Inoltre, nonostante non si tratti di una malattia ereditaria, i figli di coloro che ne hanno sofferto hanno più possibilità di esserne a loro volta colpiti.
I sintomi della parodontite variano e aumentano con l’avanzare della malattia. Se inizialmente si potrà provare poco o niente, col passare del tempo compariranno e cresceranno:
– Sanguinanti alle gengive durante la pulizia o la masticazione
– Estrema sensibilità a caldo e freddo
– Alitosi, respiro cattivo
– Mobilità dentale, ovvero denti più allentati e mobili del normale
– Gonfiore, infiammazione e arrossamento delle gengive
– Ritrazione gengivale, ovvero gengiva che si ritrae e fa apparire i denti più lunghi
– Formazione di tasche parodontali, ovvero spazi tra la gengiva e i denti.
Col passare del tempo, i sintomi diventeranno sempre più gravi e notevoli, fino alla comparsa di profonde tasche nel tessuto parodontale, le quali possono ospitare microrganismi anaerobi molto più dannosi di quelli di solito presenti nella gengivite. Questi microrganismi innescano il rilascio cronico di mediatori dell’infiammazione, come le prostaglandine, le citochine e gli enzimi rilasciati dai neutrofili e dai monociti.
L’infiammazione che prende vita colpirà poi il legamento parodontale, la gengiva, il cemento, e l’osso alveolare, spingendo le gengive a perdere progressivamente il sostegno dei denti, che col tempo diventeranno mobili.
Se ignorata a lungo, i tuoi denti inizieranno poi a cadere: è quindi fondamentale consultare un dentista non appena noti i primi lievi segnali, così da evitarti tragiche complicazioni future.
Nonostante di base si tratti di una unica grande malattia, la parodontite può presentarsi in diverse forme:
• Parodontite cronica: progredisce lentamente e peggiora nei periodi di riduzione delle difese immunitarie.
• Parodontite aggressiva: comporta una rapida perdita di tessuti, fa la sua comparsa generalmente prima dei 30 anni e colpisce soprattutto i primi molari e gli incisivi.
• Parodontite necrotizzante o ulcero-necrotica: particolarmente violenta e a rapida progressione, colpisce soprattutto i pazienti con un sistema immunitario compromesso (ad esempio dall’HIV o da malattie sistematiche come leucemia o neuropatia) e i giovani dei Paesi in via di sviluppo. Si riconosce perché le lesioni si sviluppano velocemente con sanguinamento gengivale spontaneo e comporta un’infiammazione sproporzionata rispetto alla placca e agli altri fattori locali scatenanti.
La prevenzione della parodontite è fondamentale per evitare conseguenze gravi come la perdita dei denti.
La pulizia quotidiana è un fattore essenziale per rimuovere la placca batterica e prevenire la formazione di tartaro, ma difficilmente sarà sufficiente. A questa andranno infatti affiancati controlli dentali regolari e pulizie professionali da un dentista, il quale rimuoverà il tartaro e monitorerà lo stato di salute delle gengive.
Fumo e alcol sono poi considerati fattori di rischio per la parodontite, quindi evitare gli eccessi aiuta a prevenire la malattia.
Il trattamento della parodontite dipende dallo stadio della malattia e dalla gravità dei sintomi. Nelle fasi iniziali, il trattamento può essere molto semplice e consistere in una pulizia professionale dei denti, detta scaling e levigatura, in grado di rimuovere il tartaro e la placca.
A questa dovrà seguire un’attenta igiene orale quotidiana che rispetti tutte le indicazioni che ti forniremo. Dovrai poi tornare a trovarci dopo circa 3 settimane, così che potremo assicurarci che tutto sia andato nel verso giusto.
Se le tasche sono invece già profonde, potrebbe essere necessario assumere antibiotici sistemici, come amoxicillina per via orale e gel contenenti doxiciclina o microsfere di minociclina da applicare nelle tasche refrattanti. La cura dura in genere una decina di giorni e i farmaci si riassorbono in 2 settimane.
In casi più avanzati, può essere necessaria una chirurgia parodontale per rimuovere il tessuto infiammato e ripristinare la salute delle gengive.
Questa elimina chirurgicamente la tasca che si è creata e rimodellerà l’osso; in certi casi, potrà essere necessario applicare sostegni ai denti mobili.
Se la parodontite viene individuata e trattata per tempo, è possibile superarla senza portarsi dietro alcun effetto.
Nei casi più gravi e avanzati, è invece possibile che i denti rimangano leggermente mobili o parzialmente compromessi, ma i risultati a distanza di tempo sono mediamente molto soddisfacenti ed è possibile proseguire la propria vita senza notevoli ripercussioni o dolori.
In generale, la parodontite è una malattia facilmente prevenibile e trattabile se individuata in modo tempestivo. Una buona igiene orale e controlli dentali regolari sono quindi fondamentali per mantenere la salute delle gengive e prevenire la perdita dei denti.
Se ti riconosci in alcuni dei sintomi collegati alla parodontite di cui ti abbiamo parlato, contattaci prima che sia troppo tardi. Il dottor Conca saprà valutare al meglio la tua situazione specifica e accompagnarti nel processo di guarigione.